“Il gattile e dintorni”
Prefazione di Margherita Hack, astrofisica ed illustre socia fondatrice
“Il gattile” fondato da Giorgio Cociani compie dieci anni. Centinaia e centinaia di gatti randagi o abbandonati da padroni indegni, vecchi e malati, giovani e vivaci, nidiate di gattini neonati tolti alle loro mamme e lasciati per strada sono passati dal gattile, alcuni sono stati adottati, altri hanno trovato là dentro una grande famiglia amorosamente accudita da Giorgio Cociani e dai pochi volontari e dalle tante volontarie che i triestini chiamano “le gattare” e i fiorentini “le mamme dei gatti”.
Leggendo questo libro ho rivissuto anche le mie numerose esperienze con tutti i gatti che ho incontrato e amato, ho ritrovato nelle descrizioni di Cociani le stesse mie sensazioni, le innumerevoli differenze di carattere e di comportamento di queste creature che sono tutte una diversa dall’altra, capaci di grande affetto pur mantenendo la loro indipendenza, amici nostri veramente alla pari, senza nessun rapporto di sudditanza ma di libero scambio di affetti.
Quante volte osservando i loro comportamenti, le loro gelosie, riconoscevo le mie stesse reazioni istintive, testimoni della stretta parentela fra uomini e animali, e soprattutto la nostra comune apparenza all’universo dei mammiferi.
Fra i tanti gatti che ho avuto, alcuni hanno lasciato in me un ricordo indelebile per la loro personalità, la loro intelligenza fuori del comune. Il mio primo grande amore a quattro zampe è stato un gattone soriano che ha studiato con me sulle mie ginocchia da quando facevo la seconda media fino al terzo anno di università. Era figlio di Cirilla, a sua volta figlia di una gattina raccolta per strada, che avevo chiamato Ciompa, perché a scuola stavamo studiando la rivolta dei ciompi.
La più straordinaria impresa di Cicino fu il furto di un’intera forma di pecorino dalla casa del “federale”, una villetta a schiera separata dalla nostra da altre due villette. Era tempo di guerra, il formaggio, come la pasta, il riso, il pane, lo zucchero, il burro, insomma quasi tutto, era a tessera e quella forma di pecorino era una ricchezza certamente ottenuta al mercato nero. Resta un mistero come Cicino abbia potuto afferrare in bocca quella forma più grossa di lui e saltare ben cinque muretti diversi dei vari giardini fino a depositarla nel nostro. Purtroppo la vicina di casa aveva dato l’allarme e mi toccò a rendere la forma al proprietario. Per consolare Cicino che seguitava a annusare disperatamente la terra dove l’aveva deposta, gli detti tutta la mia razione del formaggio “Roma” come si chiamava l’unico formaggio di guerra disponibile.
Una notte del febbraio ’43 Cicino non tornò più dalle sue scorribande notturne; lo chiamai per ore e ore, giorni e giorni. Era il periodo degli amori e i gatti perdono ogni prudenza. Temo che sia finito in pentola; la carne era una rarità e la gente aveva fame. L’ho pianto e rimpianto per molti mesi.
Un’altra amica indimenticabile è stata la Checca: una gattina nera di pochi mesi che incontrai a Trieste, in via Montecucco, una stradina che corre lungo il muro del giardino dell’Osservatorio. Sentivo un miagolio disperato. Corsi fuori a vedere e lei mi corse incontro come se fossi stata la sua mamma gatta. Da allora mi seguiva dappertutto come un cane, giocava e faceva a nascondino con me. E’ morta a 18anni, era ridotta pelle e ossa, si è spenta con un flebile “mao”.
Infine devo ricordare Geppetta, una soriana che avrà avuto meno di un anno quando scelse di venire a dormire nella veranda in giardino della nostra attuale casa di Roiano [n.b. quartiere di Trieste]e che in molti casi ha mostrato un’intelligenza fuori del comune. Presto divenne stabilmente frequentatrice di tutte le stanze della casa, anche se aveva mantenuto tutta la sua libertà, passeggiando per tutte le strade adiacenti. Sapevo quali erano i suoi luoghi preferiti e quando uscivo con il cane la chiamavo e lei arrivava invariabilmente, e faceva la passeggiata con noi. Se ci si allontanava troppo dal suo territorio lanciava un miagolio disperato e poi mi aspettava nascosta sotto qualche macchina in sosta, fino al mio ritorno. Aveva un modo di camminare straordinariamente elegante, sembrava un’indossatrice. Anche lei un giorno non è più tornata. Capii subito che non l’avrei vista più, tanto era abitudinaria e rispettosa degli orari.
Il mondo dei gatti è un mondo straordinario, che ci colpisce per la sua varietà, le individualità di ognuna di queste creature, la loro straordinaria bellezza ed eleganza.
In questo libro Giorgio Cociani non ci parla solo dei tanti gatti che ha conosciuto e salvato, ma anche della difficoltà nella realizzazione del gattile, delle piccole gelosie fra gli stessi amanti degli animali, ognuno si reputa più bravo dell’altro. Ci parla anche di una cara amica scomparsa, la giornalista Miranda Rotteri che gli fu di grande aiuto e conforto nella realizzazione di questa opera, e dei suoi incontri con un’altra famosa amante dei gatti, la pittrice Leonor Fini.
La lettura di questo libro farà commuovere gli amici dei gatti e spero anche riuscirà a far scoprire un intero universo a chi non ha avuto la fortuna di conoscerli.
Margherita Hack
Il Gattile e Dintorni di Giorgio Cociani.
Pubblicato dalla Associazione Civile “Il Gattile” onlus. Trieste: feb 2007
Progetto grafico, disegni, editing eseguiti da Marianna Accerboni.