Giorgio Cociani, fondatore
Giorgio dice che il suo destino di gattaro era segnato. Da subito, da sempre. Forse per quel “canto di sirene”, come lo chiama lui, che è il miagolio d’attesa dei gatti all’ora dei pasti.
Ma è anche vero che, dopo aver iniziato a nutrire gatti di strada da giovane, si è presto accorto che “è come buttare un sasso nello stagno, i cerchi concentrici s’allargano, senza poterli contare o vederli finire”.
Fare il gattaro, insomma, non era affatto abbastanza per lui, uscire di casa più volte al giorno con i bocconcini in mano, con il sole o sotto la pioggia, e nutrire di cibo e di coccole i gatti della sua colonia non era la strada giusta e il destino, ancora una volta, aveva previsto un altro finale per la sua storia: iniziò a gestire un piccolo ricovero per animali in via Rismondo.
Era ovvio che lo stanzone, prima adibito ad assemblee ed incontri di animalisti, non sarebbe bastato e infatti poco dopo fu subito riempito ben oltre il limite. Dopo quattro anni, però, una casetta in vendita sembrava fare al caso dei tanti gatti di via Rismondo: grazie alla donazione di Miranda Rotteri e ai risparmi di Giorgio, quello sarebbe diventato il nuovo gattile sanitario di via Fontana, il gattile di oggi.
“Una sera vidi finire sotto un’auto, davanti a tanti passanti indifferenti, un povero gattino – racconta Giorgio –. Fu una scena straziante. Lo raccolsi, ma mi morì tra le braccia. In quel momento giurai a me stesso che avrei fatto l’impossibile per questi sventurati figli della strada. Ed ecco, il gattile per me è un percorso, una ricerca, un bisogno di fare, comunque e a qualsiasi costo”.
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